Restauro coppia di fioriere

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Coppia di fioriere Impero
Coppia di Fioriere Giuseppe Colzi
Coppia di fioriere Impero

Restauro coppia di fioriere

Legno listrato di mogano in parte intagliato, tinto nero e dorato, applicazioni d metallo dorato
Misure cm 91 x 142 x 65

Le fioriere risultano registrate nella “continuazione” dell’inventario dei mobili di Palazzo Pitti, redatto a partire dal 1819, dopo altre due uguali n. 9374, cosi descritte:

“due consol a giardiniera di magogan a mezzo tondo con 4 piedi per ciascuno, con teste e diversi intagli di bronzo dorato, con anima di rame da incassare stagnata con tre maniglie di metallo dorato, tinta per di sotto bronzo e oro con valvola, e presa di metallo suddetto per levare l’acqua”.

I mobili, in origine, facevano dunque parte di un gruppo di quattro esemplari di cui due si conservano nel Musee Massena di Nizza.

Eseguite su commissione dell’arciduca Leopoldo dall’ebanista Colzi entro il novembre del 1820, le fioriere si ornano in oltre dei bronzi dorati cesellati da Andrea Fondelli e degli intagli realizzati da Paolo Sani e dorati da Gaetano Stradi

Misure cm 91 x 142 x 65

Coppia di Fioriere Giuseppe Colzi

prima del restauro

Coppia di Fioriere Giuseppe Colzi 1820

prima del restauro

Coppia di Fioriere Giuseppe Colzi 1820

dopo la pulitura

legno intagliato e dorato

legno intagliato e dorato

OSSERVAZIONI PRELIMINARI

Ad una prima analisi visiva le opere si trovano  in un discreto stato di conservazione, la vernice risulta fortemente ossidata, mentre si evidenzia un abbassamento di intensità delle

superfici ebanizzate a causa della esposzione dei raggi ultravioletti.

La listratura presenta numerosi sollevamenti.

Si evidenziano  attaccati attivi di insetti xilofagi, fori di sfarfallamento e fessurazioni causate dalle galleria degli insetti  oltre a graffi e abrasioni superficiali.

Le applicazioni in  bronzo  presentano mancanze.

In merito alla parte strutturale non ci sono particolari criticità, si notano fenditure dovute al naturale ritiro del legno.

INTERVENTI DI RESTAURO SI E’ ARTICOLATO NELLE SEGUENTI FASI:

-documentazione fotografica con foto immagini in digitale nei particolari, a documentazione dello stato conservativo ed estetico iniziale;

-depolverizzazione con pennelli morbidi e aspiratore idoneo ai beni culturali;

-trattamento antitarlo mediante successive impregnazioni di permetrina in essenza di petrolio (Per-xil 10) applicata a pennello;

-rimozione degli strati superficiali di polvere più resistente;

-rimozione della vernice degradata;

-fermatura e incollaggio delle parti distaccate;

-fermatura delle  superfici dorate;

-stuccatura delle lacune con gesso e colla;

-rasatura delle stuccature;

-ritocco delle parti ebanizzate  con acquerelli;

-riordino estetico o eventuale equilibratura in presenza di alterazioni cromatiche o macchie con colori ad acquerello;

-pulitura delle parti  in bronzo dove si riscontrino deposti di particolato atmosferico o residui di vernici o cere;

-verniciatura protettiva con gommalacca applicata a tampone;

-documentata con foto in digitale dell’intervento eseguito.